Incontro di lavoro dell’Osservatorio GreenER

Si è tenuto il 10 luglio presso la sala Claudia degli Esposti di ART-ER il primo dei due incontri previsti per il 2019 dell’osservatorio GreenER.

L’incontro è stato un momento di confronto per delineare le prossime attività sul territorio, in tema di Green Economy, partendo da una ricognizione dello stato dell’arte a livello nazionale e regionale fino a calarsi nelle esperienze di due grandi aziende: ai lavori hanno preso parte due rilevanti realtà aziendali, come Enel ed Hera, che hanno di recente sviluppato un’area dedicata all’Economia Circolare per supportare la transizione verso un modello di economia da lineare a circolare.

L’incontro ha visto due sessioni: una legata alla transizione energetica ed una legata alla Circular Economy.

Nella prima sessione è stato presentato il Tavolo Regionale sulla transizione energetica verso l’elettrico, nato nell’ambito del Piano Energetico Regionale, ed è stata sottolineata l’importanza di fare entrare i temi energetici a pieno titolo nei driver dell’Economia Circolare, la cui visione è attualmente confinata prevalentemente alla sfera dei rifiuti e del recupero di materia.

La presentazione di ENEL ha confermato come sia stato fondamentale vedere l’economia circolare come un principio ispiratore presente fin dal concepimento di un prodotto o servizio e non come elemento residuale, collocato alla fine della filiera. Altro tema emerso è quello della necessità di quantificazione della circolarità di un’organizzazione; nonostante la presenza di numerose iniziative a livello internazionale e nazionale, non è stato infatti ancora trovato un modello di misurazione unico e condiviso, soprattutto adattabile ad ogni contesto produttivo. ENEL, per superare questo limite, ha elaborato un proprio sistema di misurazione della circolarità, basato su cinque pilastri:

  1. Input sostenibili;
  2. Estensione della vita utile;
  3. Sharing;
  4. Prodotto come servizio;
  5. Nuovi cicli di vita.

La metrica, impostata internamente al gruppo, è stata poi implementata in collaborazione con enti certificatori esterni.

Un esempio concreto dei principi di circolarità esposti da ENEL si ritrova nel progetto Futur-e, per la riconversione verso nuove destinazioni non legate alla produzione termoelettrica, come ad esempio, all’interno della nostra Regione, l’ex centrale turbogas di Carpi che è stata riconvertita in polo logistico.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata al tema dell’Economia Circolare, con un focus sulle istituzioni e il ruolo del GPP a supporto della transizione e con le iniziative messe in campo da HERA.

In materia di acquisti pubblici verdi, è stata presentata la pubblicazione “Il Green Public Procurement come strumento per promuovere l’Economia Circolare” che illustra alcune innovative modalità di applicazione dei principi circolari alle fasi di approvvigionamento pubblico.

Hera ha esposto progetti che sono esempio concreto di circolarità, come la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano da rifiuti organici (che a regime consentirà di evitare fino a 14 mila tonnellate di CO2 all’anno) o il progetto in collaborazione con Eni per ottenere, dalla raffinazione degli oli esausti raccolti, il biocombustibile per alimentare le flotte dei mezzi aziendali.

Alle presentazioni è seguito un dibattito sulle priorità in tema di Green Economy sul territorio regionale, da cui sono emersi alcuni elementi condivisi, come l’importanza di disporre di strumenti di quantificazione della prestazione ambientale delle aziende, utili anche in fase di assegnazione di risorse dal pubblico; inoltre i partecipanti hanno sottolineato l’importanza di incontri di lavoro in cui discutere di buone pratiche (e della loro replicabilità), delle ricadute operative delle novità normative o delle innovazioni tecnologiche a supporto della transizione.

Il prossimo incontro è previsto in occasione di Ecomondo.

Per ulteriori informazioni sulle attività dell’Osservatorio GreenER, scrivere a OsservatorioGreenEconomy@art-er.it

Pubblicato il nuovo rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola

10/07/2019 – È stato presentato il nuovo rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere – promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Dal rapporto emerge come 345.000 aziende, cioè un quarto delle imprese italiane, abbiano accolto alla sfida del futuro puntando sulla green economy. Secondo i dati le aziende italiane indirizzate verso il green sono più competitive, assumono ed esportano di più.

In questo contesto l’Emilia Romagna è la seconda regione italiana per numero di dipendenti rientranti della categoria dei green jobs ed al quarto posto per numero assoluto di aziende che hanno investito in tecnologie green.

Bologna, invece, è la provincia con più eco-investimenti nel territorio regionale e al sesto posto tra le città italiane per nuovi contratti green stipulati oltre ad essere su scala nazionale al settimo posto nella graduatoria provinciale per numero di imprese che investono green.

Per scaricare il rapporto:

http://www.symbola.net/html/article/greenitaly2018

EREK: European Resource Efficiency Knowledge Center

Sei un’azienda? Ti interessa sapere se usi le risorse in modo efficiente o se puoi migliorare la tua performance?

Scopri un semplice strumento on-line messo gratuitamente a disposizione da EREK (European Resource Efficiency Knowledge Center) per risparmiare risorse – ambientali ed economiche – ed aumentare la competitività in azienda https://bit.ly/2qEXItW

ART-ER, come partner di EREK, può fornirti supporto nella compilazione contattaci all’indirizzo OsservatorioGreenEconomy@art-er.it

Guarda il video di presentazione del SAT (Self-Assessment Tool):

 

 

 

Disponibile l’ultimo aggiornamento sintetico del DB greenER

Nel primo trimestre 2019 l’Osservatorio GreenER ha condotto alcuni approfondimenti che hanno consentito un aggiornamento della Banca Dati. L’esito di queste attività ha portato ad alcune novità, in particolare:

  • l’estensione del numero di aziende censite (da 5.481 a 6.210)
  • l’introduzione di due nuovi settori all’interno del database, ossia quello della Produzione di imballaggi e quello del Tessile, abbigliamento e calzature (prima inclusi nel generico Altro).

Conferme invece sul fronte di:

  • distribuzione territoriale delle aziende green, con Bologna, Modena e Reggio Emilia che si confermano le province con il maggior numero di imprese green
  • distribuzione settoriale delle aziende green, con l’Agroalimentare che si conferma come settore che raccoglie la maggior quota di aziende (42%)
  • performance economiche, con le aziende green che seppur in linea con l’andamento di crescita regionale, presentano valori medi per azienda più performanti in termini di ricavi medi, dipendenti, EBIDTA e valore aggiunto

È inoltre stato condotto un approfondimento sulle risposte raccolte in occasione dell’indagine presso le 2000 imprese svolta nel 2018: sono state in particolare considerate alcune risposte fornite da quelle aziende che hanno dichiarato una % green di fatturato superiore al 10%. Vengono riportate le risposte su stimoli e ostacoli alla green economy e vengono messe a confronto con l’intero campione di intervistati: emerge come il sottogruppo di “più green” soffra maggiormente dei costi d’adeguamento dei processi/prodotti, probabilmente perché essendo la sostenibilità ambientale sentita da queste come fattore di business, si ritrovano più di frequente impegnate in processi di miglioramento ambientale e quindi di rinnovamento e investimento. Appaiono invece appaiono meno “preoccupate”, rispetto all’intero campione, da fattori come la domanda da parte dei consumatori/clienti o dalla disponibilità di contributi da parte del settore pubblico, dimostrando che si tratta di imprese che mediamente possiedono maggiore autonomia e intraprendenza negli investimenti.

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