Il nuovo piano d’azione per l’economia circolare

L’11 marzo è stato pubblicato il PIANO D’AZIONE PER L’ECONOMIA CIRCOLARE, uno dei sei obiettivi ambientali delineati all’interno della tassonomia dell’UE. Il piano presenta una serie di iniziative collegate tra loro, destinate a istituire un quadro strategico solido e coerente in cui i prodotti, i servizi e i modelli imprenditoriali sostenibili costituiranno la norma e a trasformare i modelli di consumo in modo da evitare innanzitutto la produzione di rifiuti.

Il documento è composto da quattro sezioni principali:

  • la prima riguarda la progettazione di prodotti sostenibili:  secondo la commissione, infatti per il passaggio ad un’economia circolare si deve rivoluzionare il processo di realizzazione di un prodotto agendo fin dalla fase di concepimento. Alcune delle azioni proposte in materia di prodotti sono il miglioramento della durabilità, favorendo la riparabilità, e quando possibile preferendo il modello di “prodotto come servizio”; l’aumento del contenuto riciclato nei prodotti e la riduzione delle impronte di carbonio e ambientale dei singoli prodotti. Per sette categorie di prodotti identificati come prioritari si sono delineate delle azioni specifiche come ad esempio per l’elettronica per la quale si è proposto di realizzare una progettazione ecocompatibile, di istituire il diritto di aggiornare i software obsoleti e di introdurre un caricabatterie universale. Sempre sul tema prodotti si sono individuati come campi d’azione necessari  la protezione dei consumatori contro il greenwashing e l’obsolescenza programmata e la proposta di criteri e obiettivi minimi obbligatori in materia di appalti pubblici verdi (GPP).
  • Un altro punto identificato come prioritario è quello della valorizzazione dei rifiuti (fatta salva la priorità nella riduzione della produzione): viene individuata a questo proposito, la necessità di una politica rafforzata in materia di rifiuti a sostegno della circolarità e della prevenzione, che mirerà a rafforzare gli obblighi di responsabilità estesa del produttore, ad offrire incentivi e ad incoraggiare la condivisione di informazioni e buone pratiche in materia di riciclaggio. A sostegno della valorizzazione della materia seconda, quello che si cercherà di sviluppare è un mercato dell’Unione per le materie prime secondarie che possa limitare anche la problematica delle esportazioni di rifiuti che arrecano danni all’ambiente e alla salute nei paesi terzi trattandoli direttamente all’interno dell’UE.
  • Un altro punto trattato è quello del mettere la circolarità al servizio delle persone, delle regioni e delle città: la  chiusura dei cicli produttivi porterebbe infatti numerosi vantaggi economici, sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro che di possibilità di accesso ai finanziamenti ed investimenti.
  • In ultimo, sono trattate una serie di azioni trasversali come ad esempio la circolarità a sostegno della neutralità climatica o il ruolo della ricerca, dell’innovazione e della digitalizzazione.

In allegato al documento si trova un planning temporale entro il quale la commissione intende sviluppare i vari temi trattati, le prime azioni programmate saranno messe a punto già nell’arco del 2020.

Il documento ed il suo allegato sono scaricabili al seguente link.