L’ART-ER ha partecipato al secondo meeting in presenza del progetto CESME+

I partner di CESME+ si sono incontrati di persona a Seinäjoki (Finlandia) nei giorni 20 e 21 settembre per condividere e discutere delle attività svolte nella seconda parte del progetto.

Il progetto CESME – Circular Economy for SMEs – attività aggiuntive, mira a migliorare l’aggiornamento delle politiche in materia di economia circolare e a supportare le PMI passo dopo passo nel processo di adozione dell’economia circolare.

Tra i temi discussi nel meeting i risultati conseguiti:

  • l’individuazione e lo scambio di buone pratiche,
  • l’analisi degli spunti ottenuti grazie agli incontri che i partner hanno svolto individualmente insieme agli stakeholder del territorio,
  • le modalità in cui il progetto ha contribuito alla modifica degli strumenti di policy territoriali, per il supporto alle imprese.

Un approfondimento sui temi trattati sarà disponibile prossimamente anche nella Newsletter di progetto.

 

La transizione ecologica delle imprese in Emilia-Romagna: i risultati dell’indagine su alcuni settori del sistema produttivo regionale

ART-ER ha pubblicato il rapporto su La transizione ecologica delle imprese in Emilia-Romagna che illustra i risultati di una indagine condotta dall’Osservatorio GreenER, gestito da ART-ER per conto della Regione Emilia-Romagna, rivolta a imprese del sistema produttivo regionale manifatturiero e volta ad approfondire le dinamiche in corso legate alla transizione ecologica e rilevare le esigenze e i fabbisogni delle imprese.

Le interviste sono state realizzate tra novembre e dicembre 2021 con il coinvolgimento di poco più di 1.000 imprese (PMI e Grandi imprese) appartenenti ai settori Alimentare, Automotive, Chimico, Energia, Packaging e Tessile-Abbigliamento. I risultati raccolti offrono una lettura quali-quantitativa di aspetti che riguardano l’economia circolare, la transizione energetica, i finanziamenti sulla sostenibilità ambientale e gli impatti economici e ambientali causati dalla pandemia Covid19, costruendo un quadro in continua evoluzione che ad oggi è ancor più accelerato dalla crisi energetica. Lo studio evidenzia alcuni elementi caratterizzanti le specificità di ciascun settore.

L’indagine parte da una prima classificazione delle imprese green in termini di incidenza del fatturato sul totale dell’offerta, sulla base di alcuni criteri di classificazione definiti dall’Osservatorio GreenER: il 42% delle aziende intervistate sono green per i prodotti e servizi realizzati considerando la riduzione degli impatti ambientali nel processo produttivo o nella fase d’uso, le caratteristiche green del prodotto o servizio realizzato.

Entrando nel cuore di questi risultati e partendo dal tema dell’economia circolare l’indagine restituisce in primis una risposta su quali siano le principali pratiche di riferimento e relativi modelli di business constatando come le aziende, a prescindere dalla loro dimensione economica e settore di riferimento, abbiano assimilato un concetto più esteso del modello di economia circolare, non più limitato solo ad una migliore gestione dei rifiuti.

I dati raccolti restituiscono una misura della capacità di riduzione degli scarti di lavorazione, di introduzione di materiale riciclato in sostituzione delle materie prime vergini e quali barriere devono essere superate per un effettivo superamento del tradizionale modello di economia lineare.

In tema di energia, l’analisi approfondisce gli aspetti legati alle sfide della transizione energetica e al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione: si rileva che il 42% circa delle aziende intervistate produce o acquista energia derivante da fonti rinnovabili e ha realizzato investimenti per il risparmio energetico. Si osserva però la necessità di realizzare maggiori investimenti che possano portare ad una innovazione radicale delle imprese e maggiore efficienza dei processi produttivi. Quanto emerge dall’analisi, alla luce di quanto sta accadendo a livello europeo con la guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica, è diventato sicuramente una priorità per molte delle aziende intervistate .

La componente green assume sempre più un peso nelle strategie di investimento aziendali: circa il 90% delle aziende ha realizzato investimenti negli ultimi tre anni e due terzi di esse dichiarano di aver realizzato investimenti con benefici ambientali generati dal miglioramento delle prestazioni di processo o associati all’utilizzo del prodotto da parte del consumatore o utente finale.

Infine, sugli effetti economici e ambientali della Pandemia Covid19, i dati registrati in termini di impatti economici sono in linea con i dati medi delle variazioni economiche regionali. Le aziende intervistate hanno registrato variazioni di fatturato in positivo o negativo, in funzione del settore e della classe dimensionale. E’ interessante rilevare come le aziende green dimostrino o una resilienza, seppur lieve, rispetto alle non green anche in epoca Covid19, con performance economiche migliori. Le interazioni che la pandemia Covid19 ha avuto con la sfera ambientale hanno innescato dinamiche di cambiamento anche nella dimensione aziendale, agendo in particolare sugli approvvigionamenti e sul trasporto delle merci e delle persone.

All’interno del rapporto è presente un capitolo dedicato alle esperienze di aziende leader del territorio regionale sui modelli di business di riferimento per affrontare il processo di transizione verso un modello di economia circolare e più in generale di transizione green.

Infine una sintetica descrizione dei risultati relativa a ciascun settore analizzato è contenuta nell’Appendice.

Per ulteriori informazioni scrivere a OsservatorioGreenEconomy@art-er.it

Green new deal italiano: sostegno per i progetti per la transizione ecologica e circolare

La misura si rivolge a imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, che presentano progetti singolarmente o in forma congiunta.

L’intervento sostiene progetti coerenti con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di:

  • decarbonizzazione dell’economia
  • economia circolare
  • riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
  • rigenerazione urbana
  • turismo sostenibile
  • adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico

 

La compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni, sarà consentita a partire dalle ore 10.00 del 17/11/2022. Le domande possono essere inviate, tramite procedura informatica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, a partire dal giorno 17/11/2022. Sarà attivata una fase di precompilazione a partire dal prossimo 4 novembre.

Le risorse disponibili sono un totale di 750 milioni di euro; di cui circa 600 milioni destinati la concessione dei finanziamenti agevolati, a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) e circa 150 milioni previsti per la concessione dei contributi.

I progetti ammissibili devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro e devono avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi.

Per approfondimenti

https://www.mise.gov.it/index.php/it/notizie-stampa/mise-750-milioni-per-il-green-new-deal-dal-17-novembre-le-domande-delle-imprese