Un sondaggio per la raccolta di buone pratiche su Agenda 2030

L’associazione Impronta Etica sta portando avanti un progetto  per identificare le buone pratiche delle imprese che si impegnano nella realizzazione dell’Agenda 2030.

L’iniziativa nasce come ampliamento ed arricchimento del documento “Gli SDGs per le imprese: opportunità di innovazione e impatti sul business”, realizzato dall’Associazione nel corso del 2018 e che verrà aggiornato nel 2020, grazie al contributo del bando della Regione Emilia-Romagna “Premio e contributi Innovatori responsabili”.

Le aziende che vogliano dare disponibilità nel segnalare le buone pratiche e vogliano condividere la propria esperienza con le altre organizzazioni che si stanno impegnando nella realizzazione dell’Agenda 2030,dovranno compilare un questionario ed inviarlo all’Associazione entro il 10 settembre.

Tutte le buone pratiche raccolte verranno poi inserire nel documento finale il quale verrà diffuso in forma web e cartacea attraverso tutti i canali di comunicazione dell’Associazione, nonché in occasione di eventi e incontri con aziende.

Per maggiori informazioni e per scaricare il questionario di raccolta delle buone pratiche vai al seguente sito:

https://www.improntaetica.org/survey-per-la-raccolta-di-buone-pratiche-delle-imprese-per-la-realizzazione-degli-sdgs/

 

Green Deal europeo: una lettura in pillole proposta dall’Osservatorio GreenER.

Il Green Deal europeo, la nuova strategia per la crescita che ridisegna l’impegno dell’Europa su clima e ambiente, presenta una tabella di marcia ben definita per il raggiungimento degli obiettivi al 2050 che si concretizza principalmente attraverso la definizione di strategie e piani di azione nei diversi ambiti di interesse.

A partire dal 4 marzo 2020 ad oggi la Commissione Europea ha pubblicato una serie di documenti, alcuni ancora in fase di proposta o di adozione.

L’Osservatorio green-ER gestito da ART-ER segue con attenzione l’evoluzione sul tema e propone una lettura “in pillole” di ciascun documento nella sezione dedicata al Green Deal. L’obiettivo è presentare un quadro sintetico ed aggiornato del percorso verso un’Europa più verde, circolare e digitale, ponendo l’attenzione sugli aspetti legati alla sostenibilità ambientale ed energetica.

Approfondimenti

Per consultare i documenti entrare nella sezione “Green Deal” dell’Osservatorio GreenER
Per ulteriori informazioni sulle attività dell’Osservatorio green-ER, scrivere a OsservatorioGreenEconomy@art-er.it

Sesta edizione del Premio Innovatori Responsabili 2020

Dal 1 al 30 settembre 2020 sarà possibile presentare le candidature per partecipare al Premio Innovatori Responsabili 2020,  istituito dalla Regione Emilia Romagna per promuovere le iniziative coerenti con gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’ONU con l’Agenda 2030. Il Premio si rivolge ad imprese di ogni settore e dimensione,  liberi professionisti, associazioni senza scopo di lucro rappresentanti di imprese e professionisti, alle scuole superiori e università e prevede sette categorie di partecipazione. 

L’edizione di quest’anno valorizza anche l’impegno nell’emergenza Covid-19. Saranno premiate le migliori prassi messe in campo dalle imprese emiliano-romagnole durante e dopo l’emergenza Covid-19: in questa edizione sono previsti due premi speciali con cui la Giunta Regionale intende premiare da un lato le migliori esperienze di resilienza e innovazione realizzate in risposta all’emergenza Covid-19 e dall’altro valorizzare l’impegno di coloro che con le proprie azioni concorrono alla realizzazione degli obiettivi del Programma di mandato della XI legislatura.

I vincitori di ogni categoria saranno premiati nel corso di un evento pubblico, in cui verranno realizzati video spot per promuovere le eccellenze della Regione Emilia-Romagna.

In questa occasione verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti:

Premio  GED – Gender Equality and Diversity , assegnato dalla Assemblea Legislativa alle migliori azioni positive per le pari opportunità ;

il Premio speciale Resilienza COVID-19, riservato alle migliori esperienze di innovazione nate in risposta all’emergenza sanitaria;

il Premio speciale 2030 GiuntaER, che sarà assegnato ai progetti che maggiormente rispondono ai 4 pilastri alla base del programma  di mandato della XI legislatura.

Sono inoltre previste menzioni speciali per i progetti più originali e coerenti con gli obiettivi dell’ Agenda 2030 e i partecipanti ammessi saranno inseriti nell’ elenco degli Innovatori Responsabili dell’Emilia-Romagna.

Tutti i progetti candidati verranno raccolti in un volume, pubblicato sul sito ER-Imprese, diffuso attraverso i canali informativi e promozionali della Regione e in eventi pubblici.

 Tutti i soggetti che risulteranno ammessi alla VI edizione del Premio e che intendono realizzare ulteriori azioni nel 2021, potranno presentare domanda, dal 2 al 30 novembre 2020, per accedere ai contributi a  fondo perduto previsti dal Bando per contributi per l’innovazione e la sostenibilità del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna.

 

Per ulteriori informazioni

https://imprese.regione.emilia-romagna.it/notizie/notizie-primo-piano/2020/innovatori-responsabili-2020-il-premio-per-progetti-di-sviluppo-sostenibile

Finanziamenti alle imprese per progetti di ricerca ed innovazione su economia circolare.

L’11 giugno 2020 è stato pubblicato il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che finanzia progetti di ricerca ed innovazioni nell’ambito dell’economia circolare. L’obiettivo è promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare attraverso la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative e sostenibili.

Le risorse economiche complessive previste per incentivare la realizzazione dei progetti è pari a 210 milioni di euro. I finanziamenti sono rivolti ad imprese ed enti di ricerca.

I progetti devono prevedere attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali – Key Enabling Technologies (KETs), nelle seguenti linee di intervento:

  1. innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
  2. progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
  3. sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  4. strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e rendere efficiente il ciclo produttivo;
  5. sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati;
  6. sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Il decreto definisce  i criteri, le condizioni e le procedure per accedere alle agevolazioni previste dalla legge n. 58-2019 di conversione del decreto Crescita. Termini e condizioni per la presentazione delle domande saranno stabiliti con successivo decreto direttoriale del MISE.

 

Per ulteriori informazioni:

link https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/r-s-economia-circolare

ART-ER (divisione STS) prenderà parte alla Conferenza su ““End of Waste” e sottoprodotti: barriere da superare e soluzioni per una economia circolare sostenibile ed efficace” che si terrà a Catania il 17 luglio.

L’evento è organizzato dal Comitato tecnico scientifico di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, ENEA, Industrial Symbiosis User Network (SUN), Piattaforma Italiana per l’Economia Circolare (ICESP), Università di Catania. 

Verrà affrontato il tema dei rifiuti e dell’economia circolare con un focus particolare sui sottoprodotti derivanti da processi produttivi e le modalità di riutilizzo e riclassificazione in un mercato di riferimento. Il convegno ha quindi l’obiettivo di analizzare le barriere normative e non normative presenti e le opportunità di sviluppo offerte dal mondo della ricerca. Infine si darà spazio ad un confronto tra imprese ed istituzioni, enti autorizzatori.

L’osservatorio Green – ER interverrà sul tema con particolare riferimento alle barriere non normative e alle analisi economiche delle filiere green in Emilia Romagna.

L’evento potrà essere seguito sia in presenza che da remoto.

 

Link di riferimento 

https://www.enea.it/it/seguici/events/endofwaste_17lug2020/catania-2020

Sensibilizzazione dei consumatori, informazione e formazione per l’accesso ai finanziamenti, le richieste di start-up e PMI green del nostro territorio nell’indagine Nomisma per il progetto europeo GRESS.

Quali sono gli ostacoli e le sfide che le imprese del settore green devono affrontare? Quali fattori giocano un ruolo positivo e possono essere messi in campo dagli enti del territorio per supportarle?
È a questi interrogativi che l’indagine online del progetto europeo GREen Startup Support (programma di cooperazione interregionale Interreg Europe – www.interregeurope.eu/gress/), a cui partecipa la Città metropolitana di Bologna, ha cercato di dare risposta nei mesi passati. Realizzata con il supporto di Nosmisma S.p.a, l’indagine ha raccolto l’esperienza diretta di 25 startup e PMI con sede nella Regione Emilia-Romagna, a cui è stato chiesto di raccontare la propria esperienza e le sfide maggiori incontrate rispetto allo sviluppo e finanziamento dell’azienda, i tipi di servizi green offerti, gli investimenti green effettuati e la distribuzione dei green jobs. I risultati dell’indagine sono stati presentati e discussi durante lo Stakeholder Meeting di progetto organizzato online il 18 giugno 2020 e partecipato da 14 rappresentanti di startup, enti pubblici e privati che insieme hanno analizzato come supportare il settore della Green Economy, anche alla luce delle nuove esigenze emerse durante la pandemia. Di seguito alcuni degli spunti raccolti.
I partecipanti hanno confermato che i risultati dell’indagine sono rappresentativi del contesto regionale in cui operano le start-up e le PMI green. In particolare, è emerso che le maggiori sfide per le imprese green vengono riscontrate durante la fase iniziale di autofinanziamento e nella ricerca di finanziamenti esterni, privati o pubblici. Il finanziamento di investimenti in tecnologie o processi green non porta sempre al profitto atteso, mentre la ricerca di professionisti qualificati per i green jobs è una sfida a cui diverse aziende devono far fronte.
Secondo le imprese e gli stakeholder del territorio è necessario indirizzare le policy pubbliche verso una più diffusa sensibilizzazione dei consumatori per i prodotti green e il valore che questi rappresentano per la società e il territorio. Secondo i risultati dell’indagine, le imprese green percepiscono che solo una parte dei consumatori comprende il valore di questi prodotti e si ritengono necessarie più attività di promozione, che garantirebbero per le imprese il ritorno atteso dagli investimenti nel settore green.
La richiesta di un impegno degli enti pubblici verso politiche di sensibilizzazione è il risultato di una maggiore consapevolezza delle imprese rispetto al passato e di un settore green più maturo, che richiede non solo una più profonda consapevolezza dei consumatori, ma dell’intera catena di valore, che ha bisogno di essere coinvolta e sensibilizzata rispetto alle peculiarità e alle esigenze dei prodotti e dei servizi green.
Anche il tema delle conoscenze e competenze delle startup green è uno dei punti cruciali da considerare nel ripensare a policy di supporto alla Green Economy. La mancanza di conoscenze e competenze specifiche nella progettazione o nella candidatura a bandi di finanziamento è un ostacolo che riguarda molte startup e PMI nella Green Economy. Le aziende informano che le procedure per candidarsi a finanziamenti pubblici sono spesso complicate e richiedono molto tempo, diventando quindi un ostacolo concreto nell’ottenere i finanziamenti o nel decidere di fare investimenti green. La concorrenza è elevata, ma ottenere il finanziamento dipende anche dalla sostenibilità finanziaria del progetto e dal suo business plan. Maggiori informazioni e possibilità di fare network sono elementi necessari per aiutare le aziende a muoversi nel mondo dei bandi di finanziamento regionale o europeo, mentre consulenze e accompagnamento nella fase iniziale della progettazione potrebbero essere un servizio chiave per aumentare la profittabilità e la sostenibilità finanziaria dei progetti presentati.
Per maggiori informazioni visitare
– Pagina di progetto: www.interregeurope.eu/gress/
– Pagina di progetto sulla pagina della Città Metropolitana di Bologna: www.cittametropolitana.bo.it/progetti_europei/Progetti_europei/GRESS_GREen_Startup_Support
FB: GRESS – GREen Startup Support
LinkedIn: GRESS – GREen Startup Support

Green economy: Energia, Mobilità e Green Deal al centro del dibattito dell’ Osservatorio Green-ER

Si è tenuto nella mattina del 3 giugno il webinar dell’Osservatorio GreenER, in cui si è discusso il ruolo che la green economy è chiamata a ricoprire all’interno dello scenario causato dal Covid-19.

L’incontro, che ha visto la partecipazione di imprese, singole e associate, e delle istituzioni (Anci e Regione), si è articolato in tre sessioni: la prima di introduzione dove sono stati presentati i dati dell’osservatorio GreenER, la seconda in cui si sono discusse le tematiche di Energia e Mobilità e l’ultima legata ai nuovi strumenti europei ed in particolar modo al tema della Tassonomia

Nel primo momento di riflessione ciò che è emerso è la necessità di finanziamenti e di strumenti efficaci, per poter sostenere il percorso d’innovazione verde iniziato dalle aziende in tema di investimenti. L’obiettivo dello sviluppo sostenibile, oltre ad essere il traguardo in questa fase delicata dell’economia regionale e nazionale, potrebbe anche essere la chiave per la ripresa. Oltre ad corretto indirizzo degli aiuti di tipo economico, si dovrà lavorare anche nella strada delle semplificazioni normative, rese possibili in alcune circostanze nel periodo del Covid e speriamo estendibili in altri ambiti per permettere una più agevole risalita economica. 

I temi di mobilità ed energia, trattati nella seconda sessione, hanno fatto emergere la necessità di un ripensamento dei modelli di spostamento, anche tenendo conto delle nuove opportunità dello smart working, che possano permettere di coniugare la salute delle persone e dell’ambiente. Questi due settori sono quelli maggiormente chiamati a rispondere a questa nuova sfida, infatti la mobilità sostenibile, che si è basata molto su meccanismi di condivisione (mezzi pubblici e car/bike sharing), è ad oggi una seconda scelta rispetto al mezzo privato. Il settore dell’energia assume un ruolo chiave in queste dinamiche di cambiamento e proprio per questo rimane prioritaria la necessità di una semplificazione normativa e di incentivi fiscali per favorire fonti rinnovabili ed efficienza energetica, determinanti per innescare processi di rinnovamento produttivo e di rigenerazione urbana.

Infine, l’ultimo tema trattato è stato quello della tassonomia e dei numerosi piani d’azione messi in campo dalla commissione europea per sviluppare l’ambizioso progetto del Green Deal. Riguardo a questo strumento, ancora oggetto di studio nei prossimi mesi da parte dell’osservatorio greenER, si è delineato l’impatto potenziale in regione e i settori produttivi più toccati.

Per ulteriori informazioni sulle attività dell’Osservatorio GreenER, scrivere a OsservatorioGreenEconomy@art-er.it

Cos’è il Green Deal Europeo?

Il Green Deal è la nuova strategia per la crescita, che ridisegna l’impegno dell’Europa su clima e ambiente per il prossimo trentennio. E’ parte integrante della strategia della Commissione per attuare l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Grazie al Green Deal l’Europa si prefigge 4 obiettivi principali:

  1. Diventare climaticamente neutra entro il 2050
  2. Proteggere vite umane, animali e piante riducendo l’inquinamento
  3. Aiutare le imprese a diventare leader mondiali nel campo delle tecnologie e dei prodotti puliti
  4. Contribuire a una transizione giusta e inclusiva.

La comunicazione contiene una serie di misure di diversa natura per la realizzazione del Green Deal e si configura quindi come una tabella di marcia: l’allegato alla comunicazione in particolare delinea i primi due anni di attività, tra cui spiccano ad esempio la nuova Legge sul clima (la cui proposta è stata pubblicata il 4 marzo), il recentissimo Piano di Azione per l’Economia Circolare e il Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund).

Per leggere l’articolo completo consulta la sezione “Materiale

Il nuovo piano d’azione per l’economia circolare

L’11 marzo è stato pubblicato il PIANO D’AZIONE PER L’ECONOMIA CIRCOLARE, uno dei sei obiettivi ambientali delineati all’interno della tassonomia dell’UE. Il piano presenta una serie di iniziative collegate tra loro, destinate a istituire un quadro strategico solido e coerente in cui i prodotti, i servizi e i modelli imprenditoriali sostenibili costituiranno la norma e a trasformare i modelli di consumo in modo da evitare innanzitutto la produzione di rifiuti.

Il documento è composto da quattro sezioni principali:

  • la prima riguarda la progettazione di prodotti sostenibili:  secondo la commissione, infatti per il passaggio ad un’economia circolare si deve rivoluzionare il processo di realizzazione di un prodotto agendo fin dalla fase di concepimento. Alcune delle azioni proposte in materia di prodotti sono il miglioramento della durabilità, favorendo la riparabilità, e quando possibile preferendo il modello di “prodotto come servizio”; l’aumento del contenuto riciclato nei prodotti e la riduzione delle impronte di carbonio e ambientale dei singoli prodotti. Per sette categorie di prodotti identificati come prioritari si sono delineate delle azioni specifiche come ad esempio per l’elettronica per la quale si è proposto di realizzare una progettazione ecocompatibile, di istituire il diritto di aggiornare i software obsoleti e di introdurre un caricabatterie universale. Sempre sul tema prodotti si sono individuati come campi d’azione necessari  la protezione dei consumatori contro il greenwashing e l’obsolescenza programmata e la proposta di criteri e obiettivi minimi obbligatori in materia di appalti pubblici verdi (GPP).
  • Un altro punto identificato come prioritario è quello della valorizzazione dei rifiuti (fatta salva la priorità nella riduzione della produzione): viene individuata a questo proposito, la necessità di una politica rafforzata in materia di rifiuti a sostegno della circolarità e della prevenzione, che mirerà a rafforzare gli obblighi di responsabilità estesa del produttore, ad offrire incentivi e ad incoraggiare la condivisione di informazioni e buone pratiche in materia di riciclaggio. A sostegno della valorizzazione della materia seconda, quello che si cercherà di sviluppare è un mercato dell’Unione per le materie prime secondarie che possa limitare anche la problematica delle esportazioni di rifiuti che arrecano danni all’ambiente e alla salute nei paesi terzi trattandoli direttamente all’interno dell’UE.
  • Un altro punto trattato è quello del mettere la circolarità al servizio delle persone, delle regioni e delle città: la  chiusura dei cicli produttivi porterebbe infatti numerosi vantaggi economici, sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro che di possibilità di accesso ai finanziamenti ed investimenti.
  • In ultimo, sono trattate una serie di azioni trasversali come ad esempio la circolarità a sostegno della neutralità climatica o il ruolo della ricerca, dell’innovazione e della digitalizzazione.

In allegato al documento si trova un planning temporale entro il quale la commissione intende sviluppare i vari temi trattati, le prime azioni programmate saranno messe a punto già nell’arco del 2020.

Il documento ed il suo allegato sono scaricabili al seguente link.

Indagine sugli investimenti a basse emissioni delle aziende dell’UE

E’ stato presentato, a Parigi presso il Ministero francese per l’Europa e gli Affari esteri, lo studio “Doubling Down: Europe’s Low Carbon Investment Opportunity” condotto da Carbon Disclosure Project (CDP), dove sono stati esaminati gli investimenti a basse emissioni di carbonio di 882 società europee quotate in borsa.

Le aziende oggetto dello studio ricoprono il 76% della capitalizzazione di mercato dell’Europa e sono la fonte di oltre 3 Gton. di emissioni annue, equivalenti a circa i tre quarti del totale dell’UE: lo scorso anno queste aziende hanno fatto investimenti per 124 miliardi di euro in iniziative a basse emissioni di carbonio, prevedendo un utile di 17 euro per tonnellata di carbonio evitata. Purtroppo tali investimenti rappresentano la metà di quanto è necessario per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050, il nuovo obiettivo dell’UE:  sempre secondo questo studio, infatti gli investimenti in conto capitale per basse emissioni di carbonio dovrebbero passare dal 12 al 25% del totale del capitale investito (CAPEX) annualmente.

Secondo quanto riportato, non tutti i settori sarebbero allo stesso punto, infatti se i settori come la mobilità hanno individuato la strada da perseguire, altri settori come quello delle costruzioni ancora faticano ad avviare il processo del cambiamento, difficoltà dovuta in gran parte alla mancanza di normative rigorose.

Quando la nuova Commissione UE si occuperà di allineare la politica e la regolamentazione al nuovo obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050, attraverso il finanziamento del Green Deal europeo, questo ostacolo potrebbe essere abbattuto e settori attualmente più in difficoltà potrebbero partecipare più attivamente al cambiamento.